Opere; Ristampate Nel Primo Centenario Della Sua Morte
Opere; Ristampate Nel Primo Centenario Della Sua Morte
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Gnatone» Ed ora poi! con quale avviso o speme C'moltriam noi? che vuoi tu far, Trasone?
Trasone, lo? render vommi a Taide prigioniero, Ed obbedirla in tutto.
Gnatone, Oh ! come ?
Trasone. E, forse Ligio ad Onfàle Ercol non fessi?
Gnatone* Esemplo Alto è ; mi piace. — Pot^ss' io vederti t>i Taide il pie su la collotolaccia !
Ma s'apre Tuscio quivi» Trasone, Oh me meschino l Chi diavol è costui, che n*esce? Io pria Mai noi vedeva. E a fretta ei sbalza fuori ?
SCENA IX.
CHEREA, PARMENONE, GNATONE,... TRASONE.
Cherea, Vedeste mai, Concittadini, un uomo Di me più fortunato? nullo al certo; Nullo mai: che ostentato in me gli Dei Han la lor possa tutta, in sì brev'ora Dandomi tanti inaspettati beni.
Parmen, Di che mai tanto gode?
Cherea, mio dolcissimo Pannenone, inventor, cominciatore.
Compi tore di tutti i gaudj miei.
Non sai tu quale or me letizia inondi?
Sai, che Panfila mia, s'è cittadina?
JParmeìi, Dirlo udii.
Cherea. Ch'è mia sposa?
Parmen. Al Ciel sia, lode !
Sta ben così.
Gnatone.
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Trasone, lo? render vommi a Taide prigioniero, Ed obbedirla in tutto.
Gnatone, Oh ! come ?
Trasone. E, forse Ligio ad Onfàle Ercol non fessi?
Gnatone* Esemplo Alto è ; mi piace. — Pot^ss' io vederti t>i Taide il pie su la collotolaccia !
Ma s'apre Tuscio quivi» Trasone, Oh me meschino l Chi diavol è costui, che n*esce? Io pria Mai noi vedeva. E a fretta ei sbalza fuori ?
SCENA IX.
CHEREA, PARMENONE, GNATONE,... TRASONE.
Cherea, Vedeste mai, Concittadini, un uomo Di me più fortunato? nullo al certo; Nullo mai: che ostentato in me gli Dei Han la lor possa tutta, in sì brev'ora Dandomi tanti inaspettati beni.
Parmen, Di che mai tanto gode?
Cherea, mio dolcissimo Pannenone, inventor, cominciatore.
Compi tore di tutti i gaudj miei.
Non sai tu quale or me letizia inondi?
Sai, che Panfila mia, s'è cittadina?
JParmeìi, Dirlo udii.
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